Capitolo TERZO
Scintille!
Il giorno seguente, come avevo promesso a Vale e subito dopo la scuola andai a casa sua per aiutarla a scegliere il look giusto, quello per la festa di compleanno di Valeria. La festa si sarebbe svolta di Domenica pomeriggio, in una vecchia discoteca della città, arredata ancora come negli anni settanta.
– Prima però ho promesso ai miei che finiamo tutti i compiti –
Disse Vale… mentre apriva il suo armadio a otto ante e che guardandolo bene più di un armadio sembrava un intero centro commerciale con tanto di negozi illuminati dove lei aveva accuratamente riposto abiti scarpe e tutti gli accessori coordinati .
– WOW, amica mia qui dentro ci si potrebbe perdere per sempre- esclamai facendo scivolare fra le dita un abito dopo l’altro.
– E comunque vorrei fare una precisazione a proposito del mio look tanto bistrattato: un giorno dove abitavo, prima di trasferirmi qui, in un mercatino ho trovato una signora che vendeva abiti coloratissimi dalle sfumature sgargianti e bellissime. – Raccontai
– Quei tessuti evocavano così tanta magia di altri paesi che decisi quello sarebbe stato il mio look per sempre, SGARGIANTE. Certo che vestita così è difficile passare inosservata ma credo che nella vita i contrasti stridano meno di quanto si pensi. – Continuai mentre Vale, stufa di quel mio blaterare, sbadigliava annoiata e distratta.
– Che dici? Meglio questo miniabito o meglio la gonna denim con la camicia classica e la giacchina nera? –
Chiese poco dopo mentre io ero ancora assorta nei miei ricordi.
– Aaaaah – sospirai con nostalgia.
– Ci sei? Sei connessa? –
– Sì sì pensavo ai compiti – mentii e riportai anche Vale nella triste realtà degli impegni INDEROGABILI…come li chiamano sempre i nostri genitori.
Quasi invidiosa osservai Vale che richiudeva quell’armadio così ordinato mentre io di solito nel mio ammasso tutte le cose e lo chiudo spingendo le ante con quanta forza ho. Qualche volta utilizzo uno dei miei poteri ma anche se l’armadio si richiude da solo il disordine dentro rimane sempre lo stesso….devo capire perché.
– Pronta – strillò Vale con una pila infinita di libri e quaderni fra le mani.
– Dobbiamo proprio?-
– Sì ci tocca. Se però facciamo presto ti prometto che andiamo a farci una passeggiata nel viale e ci prendiamo un gelato. Offro io –
– Bella idea- esclamai felice sprizzando scintille da tutte le parti.-
– Ora però smettila o incendierai la stanza-
– Oooops scusami è più forte di me quando mi accendo mi accendo e basta-
-Io non ho tempo per simili prodezze da strega o fata o chissà cos’altro tu sia. Ho tutto un mondo là fuori che voglio conquistare, Samuele compreso ,quindi cerca di spegnerti che cominciamo.
– Ehhh? –
– Ho detto spegniti- Urlò infastidita mentre soffocava, con una vecchia sciarpa di lana, un principio d’incendio che stava propagandosi sulla sua scrivania.
Mi alzai dalla sedia girevole guardando il sole oltre i vetri della finestra e pensando che anche lui avrebbe potuto provocare lo stesso effetto!
Vale incavolata nera cominciò a darmi certe occhiatacce che compresi subito di dover correre ai ripari.
Quindi corsi in bagno e completamente vestita mi affogai sotto la doccia per spegnermi definitivamente.
In quel preciso istante entrò la mamma di Vale ,che voleva invitarci a fare merenda…..quando mi vide così grondante con un’enorme pozza d’acqua sotto le scarpe per poco non svenne.
– Vale ma la tua amica Ary sei sicura che sia sana di mente?- si leggeva nel suo sguardo.
Però invece di chiedere cosa fosse accaduto , riprendendosi dallo sbigottimento ,corse a prendermi un accappatoio pulito, me lo consegnò fra le mani e svanì nel nulla richiudendo la porta dietro di sè.
– Originale non c’è che dire. Complimenti per la bella idea. E adesso siamo fregate perché mia mamma, pensando che sei una pazza furiosa, non mi permetterà più di frequentarti. –
CONTINUA…