Capitolo QUARTO
Una gatta nera
La Domenica pomeriggio, nonostante la figura da pazza che avevo fatto con la mamma di Vale, riuscii a convincere mammina a chiamare i genitori di Vale per scusarsi… e lei lo fece , inventandosi qualche bugia pur di avere il permesso di farmi frequentare ancora la mia amica del cuore…l’unica amica.
Felice e raggiante abbracciai mammina e corsi a casa di Vale con un enorme mazzo di fiori, per la sua genitrice, come dono del PERDONO!
Il mio look però non era proprio adatto a una festa del genere e me ne accorsi immediatamente.
-Ary sei la solita INGUARDABILE io con te non vado da nessuna parte, tantomeno alla festa di Samu. Ma come cavolo ti sei vestita?- Le lamentele di Vale rimbombavano nelle orecchie come tuoni in un pomeriggio d’estate ma non avevo intenzione di andare a casa a cambiarmi , mia mamma avrebbe potuto cambiare idea e farmi rimanere a casa….così cedetti alle suppliche di Vale che mi trascinò nella sua stanza e mi ordinò di svestirmi.
-Oh ecco adesso sì che sei uno schianto, guardati- Disse circa una quarantina di minuti dopo e girando lo specchio verso di me.
-Vedi adesso sei una NORMALE-
Ribadì tutta eccitata per quello che ,secondo lei, era il look perfetto.
-Non volevi mica lasciarti criticare da quelle smorfiosette della prima fila? Già le sentivo con quelle risatine di scherno e le occhiatacce –
-Vipere- risposi rassegnata di fronte a una figura che non riconoscevo più.
Un paio di jeans azzurrini, un maglioncino firmato e i capelli sciolti lungo le spalle.
Osservai con malinconia il mio abito multicolore gettato con disprezzo sul letto e i fermacapelli arcobaleno sparsi sul pavimento.
BANALE ,così vestita ero banale, identica a tutte le altre mie coetanee .Non potevo però deludere Vale e sorrisi a denti stretti.
A stento controllai qualche saltello di rabbia e nervosamente iniziai a rosicchiarmi le unghie.
Così conciata non ero a mio agio ma si era fatto tardissimo e la festa di Samu era già iniziata da un bel pezzo.
Mentre salivamo sull’utilitaria della signora Adelia, così si chiama la mamma di Vale, cominciai a essere più nervosa del solito come se all’improvviso avessi dovuto difendermi da eventi strani e misteriosi.
-Cos’hai?-
Chiese Vale preoccupata , -Niente sono solo emozionata- mentii -E’ la mia prima festa in discoteca-
-Mmmmmh tu non me la racconti giusta- Sussurrò Vale legandosi la cintura di sicurezza.
Avrei voluto aggiungere qualcosa per farla stare tranquilla ma presagivo qualcosa di negativo e tutta la mia concentrazione era rivolta altrove .
Prima di uscire dal piccolo vialetto una gatta nera e bellissima ci venne incontro materializzandosi di fronte la macchina e facendo imbestialire la signora Adelia che iniziò a strombazzare il clacson imprecando .
-Brutta bestiaccia porta sfortuna levati da qui –
La gatta ,per niente intimorita da tutto quello schiamazzo, sollevò la fluente coda e mi fissò negli occhi.
Da quello sguardo felino sprizzò fuori una strana luce verdognola che immobilizzò tutti tranne me.
Telepaticamente la gatta mi ordinò di scendere dall’auto e seguirla.
E così feci.
Risvegliandosi da quel torpore Vale vide che mi stavo allontanando, svelta scese dalla macchina e cominciò a rincorrermi.
-Ary dai scusami…. non pensavo di averti offesa, se vuoi torniamo a casa e ti rimetti i tuoi vestiti-
CONTINUA……
Bellissimo! Da leggere assolutamente
Grazie
Del complimento